...Ieri, vista la mia ormai constata difficolta' nel prendere sonno, dopo aver trafficato con la tesi mi sono messa a gurdare un po' di tv imbattendomi in un film-documentario realizzato da Giuliano Giuliani papa' di Carlo...
...Io non me la sento di aggiungere parole voglio solo dire che ieri sera dalla rabbia nel guardare quelle scene e sentire cio' che ne è venuto fuori ho pianto...
Lascio a voi giudicare mettendo il link dove è possibile guardare il filmato...
(Naturalmente dovete dare tempo di caricare)
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=4422&ext=_big.wmv
"Presentata da Giuliano Giuliani, la drammatica inchiesta sull'archiviazione dell'omicidio di suo figlio Carlo nelle giornate del G8 genovese. Sconcertanti verità affiorano dalle immagini raccolte in quel 20 luglio 2001: da "amici" in giacca e cravatta dei black block all'incredibile dinamica della carica delle forze dell'ordine al corteo autorizzato dei disobbedienti, fino all'interrogativo inquietante sulla paternità della mano che premette il grilletto.Prodotto e curato dal Comitato Piazza Carlo Giuliani onlus.
il filmato e disponibile da una collaborazione con Arcoiris Tv. "
"Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare
respiro al largo, verso l'orizzonte.
Genova, repubblicana di cuore, vento di sale,
d'anima forte. Genova che si perde in centro nei labirintici vecchi carrugi,
parole antiche e nuove sparate a colpi come da archibugi.
Genova, quella giornata di luglio, d'un caldo torrido
d'Africa nera.
Sfera di sole a piombo, rombo di gente, tesa atmosfera.
Nera o blu l'uniforme, precisi gli ordini, sudore e rabbia;
facce e scudi da Opliti, l'odio di dentro come una scabbia.
Ma poco più lontano, un pensionato ed un vecchio cane
guardavano un aeroplano che lento andava macchiando il mare;
una voce spezzava l'urlare estatico dei bambini.
Panni distesi al sole, come una beffa, dentro ai giardini.
Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d'incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza.
Genova chiusa da sbarre, Genova soffre come in prigione,
Genova marcata a vista attende un soffio di liberazione.
Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia
e uomini caldi esplodono un colpo secco, morte e follia.
Si rompe il tempo e l'attimo, per un istante, resta sospeso,
appeso al buio e al niente, poi l'assurdo video ritorna acceso;
marionette si muovono, cercando alibi per quelle vite
dissipate e disperse nell'aspro odore della cordite.
Genova non sa ancora niente, lenta agonizza, fuoco e rumore,
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore.
Per quanti giorni l'odio colpirà ancora a mani piene.
Genova risponde al porto con l'urlo alto delle sirene.
Poi tutto ricomincia come ogni giorno e chi ha la ragione,
dico nobili uomini, danno implacabile giustificazione,
come ci fosse un modo, uno soltanto, per riportare
una vita troncata, tutta una vita da immaginare.
Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare,
c'è traffico, mare e accento danzante e vicoli da camminare.
La Lanterna impassibile guarda da secoli gli scogli e l'onda.
Ritorna come sempre, quasi normale, piazza Alimonda.
La "salvia splendens" luccica, copre un'aiuola triangolare,
viaggia il traffico solito scorrendo rapido e irregolare.
Dal bar caffè e grappini, verde un'edicola vende la vita.
Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita .."
Francesco Guccini
...Io non me la sento di aggiungere parole voglio solo dire che ieri sera dalla rabbia nel guardare quelle scene e sentire cio' che ne è venuto fuori ho pianto...
Lascio a voi giudicare mettendo il link dove è possibile guardare il filmato...
(Naturalmente dovete dare tempo di caricare)
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=getit&lid=4422&ext=_big.wmv
"Presentata da Giuliano Giuliani, la drammatica inchiesta sull'archiviazione dell'omicidio di suo figlio Carlo nelle giornate del G8 genovese. Sconcertanti verità affiorano dalle immagini raccolte in quel 20 luglio 2001: da "amici" in giacca e cravatta dei black block all'incredibile dinamica della carica delle forze dell'ordine al corteo autorizzato dei disobbedienti, fino all'interrogativo inquietante sulla paternità della mano che premette il grilletto.Prodotto e curato dal Comitato Piazza Carlo Giuliani onlus.
il filmato e disponibile da una collaborazione con Arcoiris Tv. "
"Genova, schiacciata sul mare, sembra cercare
respiro al largo, verso l'orizzonte.
Genova, repubblicana di cuore, vento di sale,
d'anima forte. Genova che si perde in centro nei labirintici vecchi carrugi,
parole antiche e nuove sparate a colpi come da archibugi.
Genova, quella giornata di luglio, d'un caldo torrido
d'Africa nera.
Sfera di sole a piombo, rombo di gente, tesa atmosfera.
Nera o blu l'uniforme, precisi gli ordini, sudore e rabbia;
facce e scudi da Opliti, l'odio di dentro come una scabbia.
Ma poco più lontano, un pensionato ed un vecchio cane
guardavano un aeroplano che lento andava macchiando il mare;
una voce spezzava l'urlare estatico dei bambini.
Panni distesi al sole, come una beffa, dentro ai giardini.
Uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo, quasi un dovere,
piacere d'incontri a grappoli, ideali identici, essere e avere,
la grande folla chiama, canti e colori, grida ed avanza,
sfida il sole implacabile, quasi incredibile passo di danza.
Genova chiusa da sbarre, Genova soffre come in prigione,
Genova marcata a vista attende un soffio di liberazione.
Dentro gli uffici uomini freddi discutono la strategia
e uomini caldi esplodono un colpo secco, morte e follia.
Si rompe il tempo e l'attimo, per un istante, resta sospeso,
appeso al buio e al niente, poi l'assurdo video ritorna acceso;
marionette si muovono, cercando alibi per quelle vite
dissipate e disperse nell'aspro odore della cordite.
Genova non sa ancora niente, lenta agonizza, fuoco e rumore,
ma come quella vita giovane spenta, Genova muore.
Per quanti giorni l'odio colpirà ancora a mani piene.
Genova risponde al porto con l'urlo alto delle sirene.
Poi tutto ricomincia come ogni giorno e chi ha la ragione,
dico nobili uomini, danno implacabile giustificazione,
come ci fosse un modo, uno soltanto, per riportare
una vita troncata, tutta una vita da immaginare.
Genova non ha scordato perché è difficile dimenticare,
c'è traffico, mare e accento danzante e vicoli da camminare.
La Lanterna impassibile guarda da secoli gli scogli e l'onda.
Ritorna come sempre, quasi normale, piazza Alimonda.
La "salvia splendens" luccica, copre un'aiuola triangolare,
viaggia il traffico solito scorrendo rapido e irregolare.
Dal bar caffè e grappini, verde un'edicola vende la vita.
Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita .."
Francesco Guccini
4 perline:
Ciao Fra! ma che carino il nuovo sfondo!! molto originale! ;)
complimenti!
un bacio!
Ciao!
Ti piace? Bè questo è cio' che faccio nei momenti di stress causati dalla tesi...Dovendo stare per forza di fronte al pc ...mi sfogo in questo modo abbellendo o imbruttendo il mio blog...secondo i punti di vista!
Un bacio
Si.. concordo pienamente.. bellissima la bìnuova grafica ;)
Un bacio!
Dolce Notte
La preparazione della tesi può avere effetti devastanti a volte! ;)
Ma in questo caso il risultato merita!
un abbraccio!
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